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29.04.03 |
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storie di strada, la tangenziale di milano |
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attorno a milano si snoda un lungo e tortuoso nastro di asfalto: la chiamano tangenziale. certo le tangenziali ci sono attorno a tutte le grandi citta'. ma milano ha una ben strana tangenziale.
prima di tutto non e' una tangenziale. sono quattro: la est, la ovest, la nord e una cazzutissima bretella (a pagamento) che unisce un tratto della est con la nord (visto che costa un euro e cinquanta potrebbero anche darle un nome in modo da sapere a chi indirizzare i cristoni).
la tangenziale di milano ha una splendida uscita a sinistra: quella di linate. la vera curiosita' e' che l'uscita per motivi di traffico e' stata sdoppiata (linate a sinistra, milano forlanini a destra - distanza fra le due uscite circa 300 metri in cui puo' succederti di tutto, fra cui beccarti l'indeciso che si ferma in mezzo alla carreggiata con le doppie freccie perche' non sa bene dove andare), l'entrata no. hanno fatto un simpatico serpentone di asfalto che raccoglie gli sfigati che arrivano da forlanini e da linate e li scaraventa tutti (indiscriminatamente) in tangenziale.
molti milanesi non conoscono "i nomi" delle uscite: l'uscita "nuova vigevanese" per tutti e' "l'uscita dell'ikea", quella di corsico, da non confondersi con "l'uscita dell'ikea porcatroia" che identifica in maniera inequivocabile l'ikea di carugate dove la fila per uscire comincia a cologno nord (da non confondersi con cologno sud), cioe' tre uscite prima.
l'uscita della nord corrispondente a cinisello balsamo/sesto san giovanni e' per molti l'uscita "degli ananas", grazie a dei gioielli di architettura che hanno piazzato li', in virtu' di non si sa bene che incubo notturno dell'architetto. c'e' da dire che quest'uscita e' particolarmente amata da quelli che vogliono evitare di pagare il pedaggio di quella fottutissima bretella e escono di li' per poi perdersi nelle viuzze e cercare di rientrare subito dopo il casello. il problema e' che, oltre a perdersi, l'automobilista deve anche combattere contro i deficienti che per evitare la coda (in alcune mattine arriva fino all'autogrill che sta un kilometro e mezzo prima, roba che ogni tanto potresti entrare all'autogrill parcheggiare in fila, prendere caffe' e brioche e poi tornare in macchina e aspettare il deflusso, senza provocare nemmeno uno strombazzamento di clackson) arrivano fino all'ultimo centimetro disponibile, mettono la freccia e cercano di infilarsi fra una macchina e l'altra. avviso personalissimo per questi deficienti: mi state sul cazzo. |
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Auro - 12:55
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28.04.03 |
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una sera in spagna |
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era la nostra estate, quella che avevamo aspettato da tantissimo tempo. io e la s. eravamo in spiaggia una sera, non una notte. una sera. con il cartoccio dei calamari fritti in mano a spilucchiare e le sigarette fra le dita. era la nostra estate, sara' per sempre ricordata cosi': due folli in viaggio, pochi soldi, molta voglia di scappare (la fuga e' un tema ricorrente) e tutta l'adrenalina dei nostri 20 anni da sfruttare. quella delle foto che adesso ho appeso alla porta, quella delle risate, dei tipi abbordati e delle mattine in cui ci chiedevamo a vicenda "ma com'e' che si chiamava?" (si', ero decisamente un'altra persona a vent'anni)..
quella sera appoggiate al muretto avevamo deciso che niente ballare, che niente locali, che niente bere. solo quei calamari e una sana nanna. e poi a un tratto la fatidica frase: "mica ci saremo gia' stancate, vero?". quella sera siamo uscite, abbiamo ballato, abbiamo bevuto, abbiamo fatto le sei di mattina. e non ci siamo ancora, adesso, stancate. |
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Auro - 12:54
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26.04.03 |
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appunti partigiani, il resoconto (incasinato) |
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sono molto stanca, molto infreddolita, ma molto felice. bella giornata, un pomeriggio di sole sul prato del pini e tante belle cose su quel palco (il tutto condito da un impianto audio che faceva schifo e da un faro puntato negli occhi: giuro, io non c'ero e se c'ero dormivo). tanta gente, tantissima gente. sul palco - fra gli altri - paolini, rossi, la piccolo, la costa, i mercaniti di liquore, uno stupendo e intimorito trio milonga, degli strepitosi gang (la lotta continua), bertolino (in un momento di amnesia, visto chi e' il suo datore di lavoro), balasso e oreglio (che per quanto mi riguarda potevano restare a casa e anche per loro vale il discorso di bertolino), nico colonna, travaglio (emozionatissimo, che - al momento di bellaciao - batteva le mani fuori tempo), i franziska, benni in versione blues, gianmaria testa, ...
e intorno a me amici che non vedevo da tanto, amici che invece vedo spesso, amici che vedo ogni tanto. la ketty che mi ha abbracciato, marcella preoccupatissima (e' andato tutto bene, cucciola). notizie strane che mi hanno invaso il cuore senza permesso.
l'umidita', la folla, la gente. e' stato un bel 25 aprile. grazie a tutti. |
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Auro - 12:53
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25.04.03 |
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buona festa della liberazione |
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a chi parte, a chi resta, a chi parte per roma, a chi è già in sicilia, a chi dorme, a chi si è appena svegliato, a chi sarà stasera al pini, sotto o sopra il palco. a quelli che nel 1994 hanno preso la pioggia, ma c'erano. a chi - come me - vede questo giorno come una buona (e unica) occasione per festeggiare. a chi ormai è disilluso, a chi ci spera ancora, a chi non ha ancora perso la memoria e a chi avrebbe bisogno di un po' di ripetizioni. a chi non ha piu' la forza di alzare il pugno chiuso, a chi lo fa ancora con orgoglio. e anche a chi lo fa perche' lo ha sempre fatto, ma si e' dimenticato perche'.
buon 25 aprile a tutti. che sia un giorno di risate, emozione, festa e di ricordo.
buon 25 aprile a tutti. |
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Auro - 12:52
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24.04.03 |
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22.04.03 |
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oggi solo e soltanto subsonica |
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nelle orecchie, nelle mani, nei piedi, nei glutei (sperando che il fatto di muoverli serva a farli calare di dimensione), nelle dita, nelle spalle, nella mente. oggi, come compagni di banco, solo i subsonica.
Forse sta a pochi metri da me quello che cerco e vorrei trovare la forza di fermarmi perché sto già scappando mentre non riesco a stringere più a fondo e ora che sto correndo vorrei che fossi con me che fossi qui. Sento a pochi metri da me quello che c'era e vorrei trovare la forza di voltarmi perché se stai svanendo io non ci riesco a stringere più a fondo ora che sotto il mondo vorrei che tu fossi qui che fossi qui. [Strade]
Ho giorni grigi in cui io non mi riconosco volando un po' pesante prendo dentro tutti i vetri, m' incazzo, ronzando, come un amplificatore in paranoia e con un pungiglione, intriso di veleni, cercando un pretesto, cercando una scusa, affondo i miei colpi e soffoco la rabbia che grida. [Momenti di noia]
Io sono il vostro alibi, la belva silenziosa, il tuo capro espiatorio, l’uomo nero, l’incubo, la paura che ti porti dentro la notte che non passa mai. [Gente tranquilla] |
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Auro - 12:49
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18.04.03 |
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17.04.03 |
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cose di questo mondo |
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il film inizia strano. continua che non vorresti essere al cinema. cioe' vorresti spostare il tutto a casa, sdraiarti sul divano, occhi incollati a quello che succede, prendere la cana e obbligarla a stare vicino a te, accendere una sigaretta dietro l'altra, bere, magari mangiare qualcosa. occhi incollati. punto di vista sconvolto dai cambi di ripresa, dalla luce, poi dal buio, da riprese notturne, dai paesaggi che ti continui a chiedere per quanto saranno cosi' e perche' non ci sei mai stata in quei posti. gia', gioco forza, e chi ci va in iran? gia' giusto, perche' loro (quelli del film) ci scappano e tu ci vorresti andare?
cancellare la mentalita' occidentale dello Zampetti di turno (certo, se fossi a casa, Zampetti non starebbe seduto vicino a te e la sua donna non starebbe mangiando i popcorn nel tuo orecchio...). staccarsi. pensare. concentrarsi. staccare tutto. tutto quello che questo mondo è per te. e quindi - mentre ti chiedi dove hai messo l'accendino perche' quella sigaretta la vorresti proprio fumare - sullo schermo si alternano strade, pullman, visi, facce, mani, piedi, sorrisi, occhi - soprattutto occhi.
e quando finisce, esci dal cinema e via torino non e' piu' come prima. l'aria e' strana. ferma. il tuo stomaco e' chiuso. e si', vorresti essere a casa perche' hai una dannata commozione dentro, un urlo di dolore e unghie da mangiare. |
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Auro - 12:46
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14.04.03 |
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un cd in duecento parole |
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LaCrus, Ogni cosa che vedo, 2003, wea
riprendendo ciò che è stato detto allo showcase, l’intimismo di LaCrus e Dentro Me e il tema dell’amore (fuori dalla rima cuoreamore) di Dietro La Curva Del Cuore, non ci sono (formalmente) più: sono stati apparentemente sconfitti e beffati da un inaspettato sguardo sul mondo.
però non aspettatevi praterie, mari in tempesta e folle oceaniche: i LaCrus guardano il mondo dalla loro finestra (dalla quale sfogano l’urlo), appendono la giacca nuova al loro attaccapanni e prendono il caffè nella loro milano.
hanno ancora paura del mondo, ma ne sono finalmente curiosi e lo cantano, lo spiano, pretendono le risposte alle domande che finora avevano solo posto, senza chiedere ancora risposte.
un cd che quindi spiazza, diverte e soddisfa chi segue la StradaLaCrus da molto tempo. un cd che dovrebbe suscitare in chi li scopre solo ora (marrani!) la curiosità di ascoltare il PassatoLaCrus.
campionamenti, testi accurati, mai ipocriti, suoni al limite della perfezione stilistica, un lungo lavoro di affinamento che si sente tangibile fra i solchi del disco. un cd che se fosse di vinile non stonerebbe mai.
un lavoro magistrale, con poche sbavature sempre quasi impercettibili, segno di evoluzione e di maturità, volutamente a basso livello di commercializzazione.
io vado per il mondo, non porto tasche perché tutto mi appartiene e niente è mio, Come una nube. |
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Auro - 12:45
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13.04.03 |
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cromatismi |
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la mia sala e' tutta gialla. io sono tutta gialla (giuro sono vaccinata contro l'epatite, e' colpa del palazzo350). mi sono rifiutata di fare la cornicetta gialla: la faro' prossimamaente - se la faro'. la mia faccia e' gialla, i meii vestiti sono gialli, i miei capelli sono gialli, ma entro mezzanotte saranno viola.
non so mica se le strisciate gialle andranno via. domani sera decidero' se fare o meno la terza mano a pasqua, cosa che eviterei con molto piacere.
sono tutt'uno con un desiderio di nanna, nonostante la pennica fra la prima e la seconda mano.
[postilla ridicola, che capiranno in 4: mi ha chiamato p. e mi ha detto "che fai?". "sto ingiallando la sala". "uh, allora non scherzavi, ma lo stai facendo da sola?". "coglione, certo da sola!". "te sei malata, quando fai cosi' sembri proprio irene grandi, con la sua indipendenza da lesbica isterica".
pensando a venerdi' sera ho riso cosi' tanto che rischiavo di far cadere il cellulare nella tinta] |
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Auro - 12:45
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12.04.03 |
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percezione del corpo |
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in questi giorni mi fanno un male bastardo gli occhi, sono molto stanca, molto sotto pressione e gli occhi ne risentono. il problema non esiste, direte voi: a tutti fanno male gli occhi quando sono stanchi.
il problema esiste nel momento in cui i miei occhi mi parlano. io li sento quando si lamentano, quando le cicatrici fanno male all'occhio sinistro, quando quello destro e' stufo di lavorare per due, quando preferirebbero il buio caldo delle palpebre chiuse, quando il sole che non si vede ma c'e' mi obbliga a girare con gli occhiali da sole fino al tramonto. i miei occhi mi parlano. mi dicono tutto non solo quello che c'e' la' fuori, ma anche quello che c'e' dentro.
non e' un'impressione, e' un dato di fatto. da quando sono stati violentati, tagliati, piallati, bruciati, segmentati, ricuciti, i miei occhi hanno vita loro.
e' un'impressione che ho avuto per qualche mese anche del mio ombelico quando sono andata da GP.
il corpo mi parla. io lo ascolto, ma non gli parlo. perche' non so in che lingua rispondere. |
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Auro - 12:44
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11.04.03 |
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09.04.03 |
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08.04.03 |
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07.04.03 |
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a uso e consumo di eventuali pretendenti |
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sono logorroica, impaziente, stanca, sveglia, tarda, invidiosa, diffidente, inconcepilmente malfidente, falsamente igienista, disillusa, compulsiva, sicuramente donna, stonata, imbecille, dannatamente sola, dannatamente circondata da amici, curiosa, stufa, inaffidabile, astemia, inconcludente, ipercritica, giudiziosa, borghese, snob, fragile, volgare nei fatti, nei pensieri e nelle parole, noiosa, ironica, autoironica, triste, mediamente cieca, decisamente sorda, amante del particolare, troppo attenta ai particolari, in bilico, gelosa, schizzinosa, attaccata alle mie idiozie, ostinata, sardonica, ignorante, dannatamente proletaria, propensa allo zerbinaggio, sottilmente anarchica, capace di emozionarmi in mezzo a un centro commerciale, suscettibile, permalosa, in continuo e altalenante question mood, pettegola, riservata, annoiata, alla ricerca di stimoli, imbarazzata, indifferente, coinvolta, odiosa, rancorosa.
sono Auro e ho scoperto che mi basta, ma che non e' abbastanza per svegliarsi sempre dalla parte giusta del letto.
mi sono dimenticata: fumo tantissimo, parlo di notte, ho una memoria di ferro, non sono per niente fisiognomica e vorrei che ci fosse ancora berlinguer padre. |
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Auro - 12:41
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06.04.03 |
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03.04.03 |
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la teoria della raccolta punti |
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non l'ho teorizzata io ma Madame. in ogni caso. tutte le sfighe che ti succedono, tutte le buche, le delusioni, le difficolta' non sono cataclismi, ma bensi' delle magnifiche occasioni per raccogliere i punti fedelta' da rigiocarti poi piu' in la' nel tempo.
in pratica, in un periodo di sfiga eccelsa (che ne so, mettiamo caso: il mio 2002, ma anche il 2001 - a ben vedere) fai incetta di punti, in modo che poi quando il catalogo della vita ti propone delle magnifiche occasioni le puoi acquisire grazie a tutti sti punti che hai cumulato.
la teoria di per se' non fa una grinza. anzi... pero' poi [e qui non c'entra Madame, ma la sottoscritta] scopri che anche il catalogo ha le sue belle sòle. e scegli sempre gli articoli "banali ma sicuri", tipo una bella tovaglia fiandra, una padella, una biscottiera. se ti e' andata veramente di sfiga, puoi addirittura scegliere anche fra un telescopio e una friggitrice. |
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Auro - 12:37
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02.04.03 |
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01.04.03 |
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